lunedì 20 aprile 2009

Riccardo Bacchelli: il diavolo al pontelungo, la città degli amanti, passione coniugale


Ecco tre titoli introvabili nelle librerie italiane. La maggioranza delle persone collega il nome di Bacchelli al romanzo "Il mulino del Po", il quale fu trasformato in uno sceneggiato televisivo (quando ancora non si chiamava fiction) con Raf Vallone e Ornella Vanoni che ottenne uno straordinario successo di pubblico. Questo è l'unico suo romanzo in commercio, il resto sembra non esistere più, cancellandolo dalla vista dei lettori.

Bacchelli potremmo definirlo uno scrittore maggiore fra i minori visto la poca, ingiusta considerazione che ha: le sue collaborazioni e pubblicazioni sono tutt'altro che da dimenticare. Nacque a Bologna nel 1891 e da giovane pubblicò a puntate "Ludovico Clo" sotto consiglio di Benedetto Croce, nel 1913 a Firenze entrò nella redazione de "La Voce" diretta da Prezzolini e nel 1919 a Roma fondò insieme ad altri la rivista "La Ronda", collaborò con "Il Resto del Carlino" di Bologna e fu Socio dell'Accademia dei Lincei di Roma e della Accademia della Crusca pure di Roma, inoltre gli fu conferita la laurea in lettere Honoris Causa dall'Università di Bologna.

Come curriculum mi pare di tutto rispetto, stiamo parlando di due fra le maggiori officine culturali del nostro paese senza contare il suo contributo come sceneggiatore Rai, infatti firmò anche i promessi sposi del 1967, e scrisse circa una decina di romanzi tutti introvabili, escluso il "Mulino del Po"

Fu anche il primo a ricevere l'assegno vitalizio previsto dalla famosa Legge Bacchelli del 1985 che prende il nome proprio da lui, una legge che serve a dare un vitalizio per i cittadini che si sono distinti nelle arti, cultura, spettacolo o sport (lui però morì lo stesso anno in cui la legge uscì).

Non capisco come ci sia così tanta cecità nel non riproporre autori meritevoli; i suoi romanzi migliori sono introvabili come:

La città degli amanti
Il Diavolo al Pontelungo (bellissimo, scritto nel 1927, ambientato nel mondo anarchico emiliano e italiano di fine ottocento, i moti falliti del 1874, tra i personaggi spicca la celeberrima figura di Bakunin)
Passione coniugale
Mal d'Africa
Il rabdomante

Cent'anni fa, per la festa di San Giovanni, la messe indorava e santificava le campagne sotto la tutela delle croci benedette, fatte d'uno stelo secco di canapa piantato sui seminati. Il pane è la vita degli italiani, e il grano finisce di maturare nella stagione più spessa di grandinate.
La carestia va spartita fra tutti, ragionano ognun per sé i contadini; ma la grandine, a chi tocca il danno è tutto suo. Sotto San Giovanni ricordano volentieri che Dio pensa a tutti. (Il Diavolo al Pontelungo)

Vedi, tutto il male è che i nostri ministri, italiani, inglesi, francesi, sono tutti vecchi, col piede nella fossa. E i vecchi odiano i giovani, perché i giovani li spingono nella fossa. Allora han pensato di non far finire la guerra, per fare scemare i giovani. (La città degli amanti)

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