martedì 5 gennaio 2010

Robert Graves: Il divo Claudio - Io, Claudio


Torno a postare dopo una lunga assenza. Non certo perché manchino i libri fuori catalogo. Anzi. Con l'occasione delle feste di Natale mi sono fatta un po' di giri nelle librerie delle grandi catene e parlando con dei librai ex colleghi abbiamo preso in mano alcuni cataloghi di grosse case editrici. Alcuni erano alti come il vecchio testamento! Anche loro mi hanno confermato che circa la metà delle belle copertine che si vedono dentro non sono da tempo disponibili, li lasciano in catalogo, credo, per motivi di diritti d'autore ma in pratica non sono diposnibili.

In libreria si trovano solo novità e classici. Tutto quello che sta nel mezzo è un terno al lotto. Vendendo più che altro libri degli anni 60/70 mi rendo conto che sono stati fatti un sacco di passi indietro! Basta guardare la quantità di autori stampati durante quel periodo, roba da far venire l'acquolina, e in edizioni estremamente economiche, accessibili a tutti!

Ad esempio, ad un'amica che era appena stata folgorata dalla lettura di "Memorie di Adriano" della Yourcenar, avrei voluto regalare i due libri di Graves che l'hanno sicuramente aiutata nella stesura del lavoro. Si tratta di "Il divo Claudio" e "Io Claudio". Due libri più volte passati di mano a diverse case editrici, Mondadori, Bompiani, Tea, ne sono uscite non meno di venti edizioni diverse in tascabile, ma tutte andate fuori catalogo dopo circa un anno. A singhiozzi direi. E si tratta di un paio di volumi che sono invece molto richiesti. C'è da aspettarsi che li ripubblichino in qualche bella veste editoriale con carta speciale a 25euro, per fare cassa con poco sforzo. Ma perché si stampano migliaia di copie di libri del presentatore di turno e si lasciano fuori piccoli capolavori già editi più volte? Davvero è per paura di non venderli?

Nessun commento:

Posta un commento