Le copertine sono importanti. Le
illustrazione sono importanti. Non si deve giudicare un libro dalla
copertina? Non penso sia del tutto vero. Dalla copertina si può
valutare il livello di attenzione che un editore ha messo nel
preparare un'opera per il mercato. Una bella edizione fa ben sperare
su una buona traduzione, una corretta revisione del testo. Per alcuni
fa ancora la differenza. Quando si apre un libro e si trovano refusi
orrendi un senso di sconforto è lecito averlo. Capita spesso
purtroppo e negli ultimi anni le copertine brutte si sprecano, spesso
non illustrate, ma anche solo, perdonatemi la brutta parola,
photoshoppate. Foto con una composizione improbabile riarrangiate da
grafici frettolosi con velleità artistiche. Il risultato a volte è
drammatico, a volte comico, raramente decente.
Mi vengono in mente allora le
illustrazioni delle copertine dei libri del passato. Penso ad esempio
a Tabet: Giorgio Tabet nacque a Genova nel 1904 e dopo studi di
giurisprudenza decise di dedicarsi a tempo pieno al suo talento come
artista collaborando a diverse testate come illustratore. Quella che
lo ha reso più celebre è sicuramente la collana Omnibus della
Mondadori, se ne prese cura dal 1937 fino a quasi agli anni Sessanta,
circa 80 copertine. Erano romanzi di una certa mole, grandi, da
scrivania o da letto, qualcuno li ha definiti da 'influenza',
decisamente ingombranti, da riporre dopo averli letti nella
biblioteca di casa dove il dorso illustrato faceva capolino. La
sovraccoperta era tutta illustrata e un solo tratto avvolgeva fronte
e retro, bandelle comprese: si poteva togliere e stendere su un
tavolo per ammirarla nella sua interezza ed osservare un tratto
moderno, essenziale che in quella immagine colorata da felici
pennellate di acquerello radunava i personaggi del romanzo Una gioia
per gli occhi. Non c'erano biografie dell'autore, trama o commenti.
Nessun tipo di testo a parte titolo, autore e casa editrice. Niente.
Quasi impensabile ai giorni nostri dove sul retro sgomitano rassegne
stampa che incensano l'ultimo capolavoro presunto. Tabet realizzava
per questa collana una striscia colorata che da sola bastava a far
capire l'ambientazione, il tipo di romanzo, l'argomento. Fu un
illustratore molto prolifico, collaborando con La Domenica del
Corriere, Salani, Fabbri, Rizzoli e molti altri finendo poi per
dedicarsi alla ritrattistica nella parte finale della sua lunga vita,
durata 92 anni. A Milano alla Biblioteca Nazionale Braidense fecero
una mostra nel 1997 della quale Electa curò il catalogo.
La tavola originale dell'illustrazione
di Via col vento andata all'asta qualche tempo fa.
Due volumi in vendita
nella mia libreria
Il catalogo Electa della
mostra dedicata a Giorgio Tabet
stile, pura eleganza
RispondiEliminaAnnotazione raffinata, forma fluida
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